Parrocchia San Giacomo Apostolo

I primi documenti scritti conosciuti risalgono alla fine del secolo XVI. Uno di questi, datato 25 ottobre 1584, conservato presso l'Archivio parrocchiale, è una succinta relazione della visita apostolica di Giovanni Battista dei signori di Cavoretto e del Belriparo di Vinovo, Preposto (delegato) della Chiesa Collegiata di Moncalieri. Presso l'archivio storico della Curia Metropolitana di Torino è conservato un documento del 1587 intitolato "Juspatronato Philiberti Darmelli et successori in primogenitura et oratio et cappellania semplici sancti Jacobi di La Loggia finium Montiscalerii", (Diritto di nomina del cappellano da parte della famiglia Darmeli per la cappella di San Giacomo di La Loggia nel territorio di Moncalieri).

Nel XVIII precisi documenti ci descrivono i primi anni di vita della Chiesa parrocchiale di San Giacomo di La Loggia. Infatti dopo varie richieste all'autorità religiosa finalmente la popolazione loggese ottiene nel 1781 che la semplice Chiesa di San Giacomo Maggiore venga staccata dalla Collegiata di Santa Maria di Moncalieri ed eretta a parrocchia di libera collazione.

Il primo parroco fu don Giuseppe Rosa.

Trentasette anni più tardi l'autorità civile delibererà la costituzione del nuovo Comune di La Loggia. Si deve alla diligente premura della contessina Laura Galli della Loggia, scomparsa nel 1978 e sepolta nel cimitero cittadino, la conservazione di documenti storici, poi depositati nell'Archivio parrocchiale per essere consegnati alle future generazioni.

Nelle comunità talvolta emergono persone che s'impongono come figure leader e sicuramente Don Caranzano, che resse la Parrocchia nella prima parte del 1900, fu per La Loggia una di queste. Con grande determinazione seppe realizzare opere importanti quali l'ampliamento della Chiesa parrocchiale, resasi insufficiente a causa dell'incremento della popolazione negli ultimi decenni del Secolo XIX, l'edificazione della casa parrocchiale, in sostituzione di una canonica vecchia e fatiscente e del Salone San Giacomo per le attività catechetiche, ricreative e culturali.

I lavori di ampliamento della chiesa terminarono nel 1930 ed il paese ebbe la bella Chiesa Parrocchiale che ancora oggi possiamo ammirare. Nello stesso anno Don Caranzano fece costruire tre campane dalla Fonderia Bianchi di Varese in tono La bemolle, Si bemolle e Do naturale. Furono benedette il 22 giugno del 1930 col nome di San Giacomo, San Giovanni Battista e Sant'Antonio Abate. Il concerto delle nuove campane era molto armonioso, ma era desiderio di Don Caranzano aggiungerne un'altra più grossa per essere sicuri che il loro suono si facesse sentire fino agli estremi lembi del territorio parrocchiale. Purtroppo ciò non fu possibile e soltanto nel 1994 ne furono aggiunte altre due, in Re bemolle e Mi bemolle, per desiderio di don Gino Palaziol, commissionate alla ditta R.Trebino di Genova. Sulla più piccola si legge la frase biblica: "Noi predichiamo Cristo Risorto", sull'altra, in ricorso del 25° anniversario di sacerdozio di don Gino, si legge la frase biblica: "Perché tutti siano una cosa sola, Padre" ed inoltre una targa con la scritta: "Il Gruppo Alpini di La Loggia dona codesta campana affichè i suoi rintocchi ricordino alle genti di vivere ed operare per il bene e per tutta lumanità".

La chiesa di San Giacomo Apostolo, in stile barocco, sorge nella piazza prospiciente all'ingresso del Castello "Galli della Loggia" sulle rovine dell'antica cappella omonima che era sotto il patrimonio dei Darmelli. La facciata, in mattoni a vista, è dominata dal portale ligneo d'ingresso sormontato da una nicchia contenente il busto di San Giacomo Apostolo, titolare della chiesa parrocchiale e Patrono del paese che si festeggia il 25 luglio. La chiesa ha una unica navata con cappelle affrescate dal pittore piemontese Nicola Arduino ed altari laterali prevalentemente il stile barocco, anche se recentemente è stato riscoperto nella cappella di S. Giacomo un affresco settecentesco. L'interno è illuminato da finestre rettangolari aprentesi sulle pareti delle volte a botte dell'aula, del presbiterio e dell'abside.

 

L'ORATORIO

Tutti i Parroci, secondo le epoche e in base ai locali a disposizione, hanno cercato di offrire opportunità ai ragazzi ed ai giovani di vivere un'esperienza educativa all'interno della parrocchia. Negli anni venti a La Loggia fu fondata l'Azione Cattolica per l'aggregazione e la formazione delle giovani; mentre l'Oratorio maschile era organizzato nell'area dietro la chiesa parrocchiale, quello femminile si trovava nei locali dell'Asilo ed era seguito da Suore e Animatrici. Negli anni quaranta i giovani costituirono la Cantoria parrocchiale con circa quaranta elementi guidati da don Guido Porporato, valente musicista e compositore. Quando l'Asilo non ospitò più le giovani dell'Azione Cattolica, la contessina Laura Galli le accolse nel suo castello per gli incontri ricreativi e per il catechismo.

Con la crescita della popolazione ad un certo punto i locali a disposizione della parrocchia non furono più sufficienti per le attività dell'Oratorio e si sentì l'urgente necessità di nuovi spazi. Per la loro realizzazione s'impegnò don Secondino Cerrato che, in mancanza di mezzi consistenti, cominciò a far costruire il prefabbricato che si trova dietro alla chiesa. Nell'aprile del 1971 iniziarono i lavori di edificazione dell'attuale Oratorio (chiamato Casa dei Catechismi) sul terreno che si affaccia su via della Chiesa venduto alla Parrocchia dalla famiglia Bonino. L'impegno dei parroci, la collaborazione della suora addetta alle attività parrocchiali e la laboriosità di alcuni laici hanno fatto dell'attuale Oratorio uno spazio aggregativo, educativo e ricreativo di notevole importanza per i ragazzi ed i giovani della Comunità.


Tratto dal volume "San Giacomo Apostolo una chiesa, una storia, una comunità" casa editrice Satiz s.r.l. di Torino.

 

 

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